Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
8 stòria di genovateano essere così fermi da stampar orme profonde. Pressoché nulla abbiamo dell' interno regolamento della città: sembra ch'essa attendesse ad allargare i limiti della sua giurisdizione tanto verso terra quanto lungo i due suoi littorali, V una parte e l'altra cospersa di signorotti torbidi, prepotenti, e la maggior parte feudatarii dell'impero, per cui più tardi, signora dalla Magra al Varo divenne incomoda vicina alla rivale Toscana, alla Francia ed ai Principi di Piemonte la cui grandezza era allora nascente. Pare altresì probabile che cominciasse a fortificar se stessa con robuste mura e con castella sia nei dintorni della città, sia lunghesso i littorali ; ma di questi fatti, quantunque per se importanti, io non so se esistano sicuri documenti, i088-1092. Più certe nel fatto, ma egualmente confuse nella loro esecuzione vengono narrate o per dir meglio accennate le gloriose spedizioni che in questi tempi, cioè nel 1088 Genova e Pisa collegate mandarono ad effetto in Africa a danno dei Saraceni. Vittore III che avea dato al mondo l'unico esempio d'un Papa condotto a forza sulla cattedra di S. Pietro, e a forza rivestito delle sacre insegne, nel durare del breve suo Pontificato arse del desiderio di gasti-gare la insolenza dei Saraceni che con frequenti e rabbiose scorrerìe le belle coste d'Italia travagliavano. Genova e Pisa le quali in più d'un incontro si straziarono con armi quasi fraterne, non avvilirono mai se stesse col far tregua coi Musulmani , e n^eno col chiamargli in soccorso come pur
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