Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro primo. 9
troppo fecero e Sicilia e Venezia, e se fama non «om-iom mente gli stessi Pontefici. A queste due già formidabili Repubbliche, commise Vittore Y onorevole incarico di reprimere quei feroci : obbedienti al cenno del Gran Gerarca, e stanche esse medesime di starsene sulle difese, dimenticati gli odii antichi, radunarono un forte naviglio , e mossero verso Tunisi. Qui gli annali Pisani, e il Baronio per bocca di Leone Ostiense, danno assai neir esagerato ricordando come sotto il ferro delle due collegate armate cadessero centomila Mori , e come esse perpetuamente tributarie alla Sede Apostolica rendessero quel Re cui tolsero infinite ricchezze. Ma dal falso scernendo il vero per quanto la lontananza dei tempi e la inesattezza delle cronache il consente, certo è che questa fazione tornò proficua ai due popoli, e forse fu il preludio funesto delle malaugurate Crociate.
Ma se il por piede improvvisamente nelle città sparse sulle coste Africane era a quei tempi impresa che due nazioni già formidabili in mare sapevano condurre a fine, non con eguale felicità potevano abbarbicarsi nelle conquistate terre. I Barbari loro abitatori fuggivano nell'interno del paese e ritornavano quindi a torme per tribolare i vincitori : sappiamo altronde che più delle mani combatteva il clima : per esso potentissimi Principi, anzi lo stesso Carlo V furono costretti ad abbandonar precipitosi quelle rive ora infuocate da ardentissimo sole, ora inondate da micidiali
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