Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
28 storia di genovadominio imperiale ridevano propizii. Checche ne sia, 1' aver in quest' anno dato moto alle proprie zecche, e bandite le monete pavesi, conferma Y opinione che sul finire del secolo undecimo e non prima, Genova si conducesse a reggimento libero veramente e da ogni straniera soggezione svincolato. Nondimeno , incontrasi trent' anni dopo nei liguri documenti un rescritto di Corrado li Re dei Romani, il quale accorda ai Genovesi il privilegio di coniar moneta; privilegio formalmente richiesto a quel Principe col mezzo d'un Oberto cittadino Genovese ambasciatore della Repubblica. Ma dall' aver chiesta e ottenuta questa prerogativa, espressa anche in termini che indicherebbero Y impero di Corrado e la dipendenza del Comune, male però argomentereb-besi che Genova riconoscesse la supremazia imperiale altrimenti che con parole. Abbisognavano i Genovesi del diritto d'imporre sulle loro monete T effigie del Re dei Romani, perchè avendo risoluto di metter fuor d' uso i Brunetti voleano altre monete che avessero libero corso in oriente dove faceano il principale loro commercio. Le monete prive di marco imperiale erano rifiutate in quelle contrade ; quindi è che gli stessi Veneziani cercarono ed ottennero da Rodolfo Imperatore un eguale diritto. E che a questo solo fine lo richiedessero i Genovesi, lo pruova il non aver eglino conceduto ai successori di Corrado Y onore d' essere effigiati sulle loro monete : portavano il nome di Corrado anche quelle coniate due secoli e più dopo la morte
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