Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1106-iito. mente come le donazioni venissero fatte in favor della Chiesa, e non della Signoria o del Comune. Mariano di Lacono si fa tributario e feudatario non già veramente del potere che lo ricondusse nella sua sede, ma si bene della Cattedrale di San Lorenzo. Le donazioni in tal modo largite, ottenevano facilmente la pubblica conferma. L'Arcivescovo di Cagliari approvò la donazione di Mariano, e la sancì il Pontefice Calisto II.
Nuove armi intanto si lavoravano, e nuove flotte si allestivano a danno dei Saraceni, o piuttosto a tentar novelle conquiste sulle coste d* Asia : ardevano allora più feroci che mai le dissensioni non solo tra i Saraceni ed i Cristiani, ma ancora tra questi ed Alessio Comneno, Principe sleale il quale facca segreta guerra a chiunque dei Crociati che per le sue terre voleva transitare in oriente. Il Principe d'Antiochia Boemondo, liberatosi dalla schiavitù dei Musulmani era tornato in Europa, avea sposato Costanza figlia di Filippo Re di Francia : raccolto in questo regno un possente esercito e grosso naviglio, riaccendeva in Italia il desiderio dei luoghi Santi o delle ricchezze asiatiche, e partiva da Taranto suo principato nelle cui acque s'erano radunati i Crociati, per andarne sotto Durazzo e punirvi la perfidia del Greco Imperatore. Nel tempo stesso, s' erano i Milanesi, anzi, s' era la Lombardia tutta sottratta alla dominazione dell' impero, per cui Genova veniva ad essere da questo lato sciolta da ogni timore. Anche Venezia, allestito un
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