Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
4o STORIA DI GENOVAjn3-m8. empia mano, Io strascina fuor della Chiesa, e consegnatolo a' suoi se lo reca prigione alle proprie case. Alla novella dell' esecrabile attentato, armasi quella parte del popolo che non era ligia air Imperatore, e si avventa per liberare il buon vegliardo e lo libera. Ma Arrigo che trovavasi nelle vicinanze del Pò verso Torino, udita la morte di Pasquale, s'era di subito mosso coli'esercito su Roma dove giungeva non aspettato appunto nel più gran perìcolo de*suoi fautori. All'avviso dell'impensato arrivo , spaventato Gelasio s* imbarca co' suoi su due galere e cerca il mare; ma il mare stragonfio lo rigetta a terra. Travestito, e sulle spalle di Ugo Cardinale d' Alatri, si ricovera per quella notte nel castello d'Ardea; allo spuntar dell'alba, torna alle navi, e benché il mare tuttavia durasse assai grosso, afferra Terracina, e poco poi Gaeta. Là era tra suoi, e potea senza tema appigliarsi ad atti di vigore, nè se ne stava. Scaglia i fulmini della scomunica sovr Arrigo, sull'antipapa Burdino e di lui fautori, fortifica il suo partito e ricupera Roma; ma non dormiva l'odio ardente dei Frangipane : un' altra volta questi ardimentosi e teme-rarii aderenti dell'Imperatore tentano impadronirsi del Vicario di Cristo che volontario va di nuovo esule e fuggiasco, non comportandogli di vivere in quella Babilonia di turbolenze e di delitti. I Pisani pretendono all' onore di aver raccolto il perseguitato Pontefice ; vi pretendono le galee genovesi. Forse vi contribuirono e queste e quelli ; ma certo
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