Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO PRIMO. 43
Genova impose aspre condizioni di pace: rinun- 1119-1120
ciasse Pisa al diritto di consacrare i Vescovi cor-sicani ; rinunciasse anzi ai diritti che sulF isola stessa avea, restituisse tutti i prigionieri genovesi che ge-meano nelle sue carceri. E qui gli storici liguri ed anche qualche straniero accertano che ad altra più umiliante condizione sforzassero la soggiogala città, a quella cioè di ridurre le case sue ad appartamenti d'un sol piano : ma benché la vittoria sia sempre insolente, e spesso dura necessità costringa il vinto a vergognosi patti, non crediamo noi che questi accettasse Pisa, e il fatto non troviamo bastevolinente comprovato per affermarlo.
Non era ancora trascorso un anno che Pisa già «21-1122. era pronta a lavar 1' onta della sofferta sconfìtta. Genova gli apprestamenti avea veduti, e non rimancasi colle mani alla cintola. Già cran 1' armi riforbite quando il Pontefice Callisto succeduto a Gelasio , messa a termine con Arrigo V la gran questione delle investiture, voleva ricondurre a concordia le due rivali Itepubbliche. Revocate le concessioni de* suoi predecessori, comandava che il potere d' ordinare i Vescovi corsicani tornasse nelle mani dei Pontefici. Tardo ed inutile rimedio: bollivano le ire per ben altre cagioni: erano questi diritti pretesto , non ragione di guerra. La flotta genovese esciva in cerca di quella di Pisa, scon-travala nelle acque della Gorgogna e l'affrontava: il andavano rotte e malconcie più galee d'ambe le parti, una o due venivano in mano dei Genovesi,
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