Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro primo. 51
le vittorie dei loro nemici. Pretendono i Genovesi riavere nella state di quest'anno sorpreso con sette galee un convoglio di ventidue navi eariche di provvigioni e di danaro che scortato da nove galee veleggiava dalla Sardegna verso Pisa. Pretendono aver fugata la scorta e strascinate in Genova navi e condottieri: negano in parte il fatto quei di Pisa: assicurano, non tutto essere stato preso il convoglio ; non sette ma tredici essere state le galee assalitrici di Genova, nè queste sfuggire intatte, alla rabbia pisana. Checché ne fosse, i Genovesi ebbero il sopravvento, e più 1* ebbero il seguente anno nel quale ora combattendo in grosso, ora alla spicciolata , predarono ai nemici navi, armi, provvigioni, danaro e uomini senza notevoli loro danni. Nè in mare solo cercavangli e insidiavangli, posciachè loro toglievano il castello di Sant' Angelo in Corsica, incendiavano Piombino, ne saccheggiavano le case, ne traevano schiavi i cittadini. A loro volta poi, e per rappresaglia , i Pisani, tre gran navi liguri reduci dalla Provenza e forti per ciurma, e ricche per danaro conducevano in Arno, e qua e colà sulle due riviere sbarcando, le disertavano, e se poteano, gli abitanti ne menavano servi in Pisa. Tornavano quindi più grossi a Piombino, ricuperavanlo, rifabbrica-vanlo ; Castel Sant' Angelo riavevano di forza, nè senza gravi ferite dei Genovesi, quantunque questi ce le nascondano con bella carità di patria, ma non l con lodevole schiettezza di storia nei loro annali.
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