Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
sommario.
Genova, intanto che tutta Italia ferve per sanguinose discordie, migliora l'interno suo reggimento, s'allarga nei fianchi sottomettendo i feudalarii vicini; tenta metter piede in Costantinopoli, e ottiene novelli vantaggi dal Principe d* Antiochia. Poi guarda ad Almeria città del regno dì Granata : vi manda un'armata che non fa molti frutti: si collega allora col Re di Castiglia e il Conte di Barcellona, allestisce più poderoso navilio, torna ad Almeria, e benché gli alleati le falliscano nel maggior uopo, se ne fa padrona e l'infeuda ad Ottone Buenvillano. Toltasi poi su Tortosa e se ne impossessa : ma queste vittorie le recano più gloria che lucro. Primi germi delle discordie cittadine. Federico Barharossa fa sorgere novelli tempi per l'Italia: apre dieta in Roncaglia dove, mentre riceve con alte sopracciglia gli Ambasciatori di tutta la penisola, accarezza quei di Genova; ma v'è un perchè, ed i questo. Vuol cacciar di Sicilia il giovinetto Gnglielmo, e non ha navilio: propone a Genova di fornirglielo, e intanto scende per Torino, distrugge Chieri, Asti, e l'eroica Tortona, le quali immanità Teutoniche mettono in avvertenza Genova che si apparecchia alle difese veneudo a buoni patti eoli' Ira-pcrator Greco, e col Re di Sicilia. Ma questi patti, principalmente quelli con Emanuele Comneno, ingelosiscono il Re di Gerusalemme e il Principe d'Antiochia i quali privano i Genovesi dei privilegi e dei traffichi; del che richiainansi invano al Papa. Federico torna in Italia più potente di prima , e chiama in Roncaglia la Repubblica a dimostrazioni di sudditanza: ih essa se ne schermisce colle astuzie, e fa più vigorosi preparativi di difesa. Nuovi scandali nella Chiesa di Roma: Genova secondando il legittimo Pontefice ne ottiene concessioni. Federico viene a trattative con Genova e le ridona i suoi favori con che lo ajuti nell' impresa di Sicilia. Novelli torbidi tra Genova e Pisa rinfocolati o sedati dai commissarii imperiali secondo i bisogni del loro Principe. Più fieri semi di discordia perciocché un Barisone, Giudice d'Arborea , ottiene da Federico il titolo di Re della Sardegna , e si mette nella dipendenza dei Genovesi. I Pisani mandano un navilio a vietar lo sbarco del novello Principe il quale, per questo, ma più per non aver potuto soddisfare ai debiti incontrati con Genova, vien ricondotto in quella città dove sta otto anni prima di por piede nel suo regno. Versatile condotta di Federico a proposito di questo Re. Torbida costituzione dei tempi in Genova. L'Imperatore risolve filialmente l'impresa di Sicilia, e invita i Genove.*! a secondarlo a tenore dei patti; ma essi mostransi molto restii nell'obbedienza. Preferiscono attendere a lacerar Pisa, a lacerar sè stessi colle proprie mani. Le fazioni scendono pei loro capi in chiuso steccato: la Religione eutra mediatrice e trionfa. Federico continua a blandire e a minacciar Genova, a dimostrarsi desideroso di metter pace tra Lei e Pisa, ma è ipocrisia. La lega Lombarda, romba intanto su
) capo al Principe Svevo. Rovina il regno di Gerusalemme: Gregorio Vili bandisce una novella crociata, e rapattuma Genova e Pisa che mandano un navilio a Tolemaide donde ritorna con molta glwia e pochi frutti.
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