Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      68 storta 1)1 genovau34-ii38e per terra sull'imprudente Conte. Yintimiglia e le castella del contado vennero nelle loro mani. Usarono duramente la vittoria : tutti gli uomini che aveano toccati i quattordici anni costrinsero a giurar fedeltà perpetua alla Repubblica, nè di ciò contenti fabbricarono nella città stessa una forte rocca che presidiarono di truppe liguri per cui ogniqualunque ribellione diveniva ai Vintimigliesi pressoché impossibile. Spaventati da queste violenze, si affrettavano alcuni altri signorotti, ed in particolare quelli del castello d'Ameglio di fare al Comune spontanea donazione delle loro terre, e il Comune restituivale ai donatori infeudandole, e riserbandosi solo il diritto di avergli in ogni incontro per alleati.
      Dall' altra parte, a rafforzar meglio la riviera orientale fabbricavano nel tempo stesso il castello di Sestri: era questo destinato non solo a guardar le coste, ma a tener più in freno i turbolenti vicini, particolarmente i Conti di Lavagna, ed i Signori Da Passano, non che a por limite alle pretensioni dei monaci di San Fruttuoso che ad ogni pò insorgevano , nè acconsentirono alla costruzione di quel baluardo se non se a condizione verrebbe loro pagato 1' annuo tributo d' una libbra d'incenso.
      Piccole cose narriamo, ma le piccole apron l'a-dito alle grandi. Mentre ad esse tenevan 1' occhio e la mente, adopravansi i consoli per liberarsi da gravosi tributi, per ottener conferme di contrastati privilegi, o per acquistarne dei novelli. Notevoli


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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