Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
70 storia di genovaji34-u33n'era troppo fresca perchè l'Imperatore acconsentisse di menomarle in favore di una nazione che non vi concorreva cogli stessi diritti. Giovanni resisteva, ma non pertanto si sconfortavano i Genovesi che ben sapevano come il tempo corrompa le amicizie tra principi collegati soltanto per vincolo d'interesse. Stavano per allora contenti ai minori guadagni, e voltavansi verso Raimondo I Principe d' Antiochia presso cui adopravansi destramente affinchè loro confermasse le donazioni di Boemondo II, sè in tal modo mantenendo sempre confederati ai Re di Gerusalemme , e perciò arbitri di correre a loro posta il mar di Marmora, non potendo Comneno vietarlo loro senza chiarirsi nemico aperto ai Cristiani, siccome l'era in segreto : tanto insistevano che più tardi ottenevano oltre a quanto avessero dapprima desiderato. Man-» davano dappoi al Papa perchè sanzionasse le franchigie di Raimondo. Era sulla sedia di Roma il bolognese Gherardo Caccianemici col nome di Lucio 11. Uomo di forte polso e rara prudenza, assunse la tiara in difficili tempi, cbè il popolo rammentava le glorie dell' antica Roma, e tornava a sognar un Senato sovrano non senza grave pregiudizio della possanza sacerdotale. 0 v Genovesi promettessero al Pontefice soccorsi per domare i ribelli sudditi, o in altro modo adoperassero, certo è che ottennero da Lui oltre la cpnfèrma degli accennati diritti la remissione del censo che per V occupazione di Corsica pagavano alla Santa Sede y
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