Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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11% 1145e le ferrate masse, riacquistato il cuore, scagliavansi, diradavano gì' insolenti nemici e fugavangli inseguendogli assai lungi, grande strage facendone e gli uccisi compagui vendicando. Correvano poi sulla capitale dell' isola, e soggiogatala, mandavanla a ruba e a sacco, distruggevano col ferro e col fuoco, e ritornavano alle navi stracarichi di preda.
Ridotta Minorca, senza por tempo in mezzo ? posciachè avvicinavasi la stagione delle burrasche, cercavano Almeria. Si mossero scorrendo tra Majorca ed Ivica, poi le coste del regno di Valenza ed i confini di quel di Murcia rasentando, oltrepassarono il capo di Gatta o Cheridemo e si rizzaron sull' ancore al cospetto d' Almeria.
Seduta parte in monte e parte in piano, era Almeria difesa a levante da un ridotto, Porto Magno chiamato: da maestro e da ponente la circondava ima spiaggia nuda ed eguale , lungo la quale, se poteano gli assalitori farsi strada con distesa fronte e procedere colle loro macchine da guerra, vc-deansi però esposti senza ripari di sorta a tutta l'ira dei difensori. Le alture erano tutelate da una forte cittadella che Subda o Suda dicevasi; e il mare e la darsena stessa ove stanziavano più navigli, erano dal ridotto superiore protetti. Tale era Almeria quando vi giunsero i Geno vosi così d'improvviso die alcune navi saracene già cariche di mercanzie e pronte a far vela per Africa furonvi sorprese, spogliate e fatte cattive. Afferravano allora le liguri galee la riva, due miglia circa al dissopra della
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