Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      114G poco falliva che non andasse in fumo la strepitosa impresa. Bollivano discordie nel seno stesso di Genova, e benché niuno degli annalisti dei tempi abbia avuto cura di ricordarci quali e quante fossero e perche bollissero, nondimeno si agitavano rabbiose ed a comporlo non bastava l'autorità dei magistrati. Fu d'uopo che il Pontefice stesso pregasse, stessersi dai civili furori, e forti per concordia , corressero alla espugnazione d' Almeria, alla distruzione dei Saraceni infesti tanto alla religione cristiana. Parlava al popolo r Arcivescovo Siro , e rammentava come imbaldanzissero quei nemici della fede e del nome di Cristo, e come tornerebbe a Genova eterna infamia se pei dispareri de' suoi figli andasse a vuoto il sublime pensiero. Mostrava quale differenza corresse tra il piantar 1' armi nel seno dei fratelli o usarle a danno di coloro che tutto di bestemmiavano il nome del Redentore e ne contaminavano gli altari con empii sagrifìzii ; di coloro che inquietavano i lidi d'Italia, ne traevano schiave le inermi popolazioni , le costringevano coi tormenti a rinnegare la fede dei loro padri, disseccavano insomma le sorgenti del commercio e delle ricchezze, e più di tutto turbavano le coscienze, e le anime a Dio rapivano per popolarne l'inferno. Cosi diceva il pio vegliardo, ed a' suoi detti abbonacciavansi le civili tempeste, si attutavano le ire ; tornavasi agli abbracciamenti ed alla pace. Crescevano anzi le volontà : uomini e donne esortavansi a vicenda a concorrere con ogni maniera di sagrifìzii all' esito della


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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