Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo.
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meditata fazione : offerivansi volontarie le gemine e gli ori per sopperire alle spese dell' armamento, faceansi spontanei giuri di concordia e di quiete : dalle quali disposizioni rassicurati i consoli, armavano potentissima flotta, e tale che da mille anni non erasi veduta la simile, solcar le onde del mar di Liguria : in meno di cinque mesi furono allestite sessantatre galee, ed oltre a centocinquanta navi, che di castelli, d' armi e di provvigioni furono dai cittadini stessi caricate : nè solo le cose indispensabili all' esito dell' impresa raccoglievansi, che af-fastellavansi tra esse assai oggetti di puro lusso, come armi ingemmate, seriche tende, ricamati vessilli , brevemente, tuttoché s'usa raccogliere quando 1' entusiasmo comanda, e 1' animo inclina a mostrarsi pronto e volonteroso.
Da tali straordinarii e costosi apprestamenti, argomentar si può l'importanza della fazione. L'evento pruovò difatti come tante navi e tante armi, non fossero troppe, le stabilite alleanze necessarie, e come infine poco mancasse, che il valore e 1' accorgimento dei Saraceni, non rendessero ogni previdenza inefficace.
Messe a termine le accennate disposizioni, ordinavano i consoli eh' ogn' uomo atto all' armi, si provvedesse di discrete cibarie e s'imbarcasse : dichiaravano infame chiunque avesse ricusato obbedire , e disancoravano da Genova tra le acclamazioni ed i voti. Erano guida alla spedizione Oberto Della Torre, quello stesso, che 1' anno addietroTomo I.
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Liguria Saraceni Genova Oberto Della Torre
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