Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
84 storia. di genovaaffinchè allettati i Saraceni dal piccini numero, sortissero grossi dalla città per opprimerlo : nel tempo stesso, andasse il Conte di Barcellona con buona man» de1 suoi Spagnuoli, per terra verso il fiume, e li celasse tra certe macchie che degli Alpuxari diceansi. 11 grosso del navilio, composto di venticinque galee guizzasse col favor della notte, e dietro il capo Lena s' appiattasse, pronto a sbarcar le squadre : Ansaldo Doria con una nave sottile, sulla fronte del capo stesso si appostasse, speculasse ben bene e chiamasse all' armi la flotta, non appena i Saraceni allagherebbero la pianura. Il rimanente dello stuolo lasciavano al capo di Gatta, sotto il comando d' Oberto Della Torre e di Filippo di Lamberto Guezo, nè ben se n'intende la ragione: era forse una squadra di riscossa, destinata a pigliar terra, ed a circuire il nemico, senza che ne avesse sospetto quando si trovasse impegnato colle quaranta galee, che tra il capo Lena e Almeria stessa erano distese.
Obbedì pronto 1' animoso Baldovino ; e albeggiava appena, che afferrava la spiaggia nel sito più pericoloso , al cospetto della moschea, mostrando sfidare coi pochi suoi, tutti i forti d' Almeria. Mi-ravanlo dalle loro muraglie i Saraceni, e stupivano dell'audacia, ma non fu loro senza sospetti. Dubitando di un' insidia , spedivano esploratori sui circostanti colli. Vennero costoro fin quasi sui piedi dei nascosti soldati del Conte di Barcellona i quali avrebbero facilmente potuto prenderli od ucciderli ;
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