Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1147 e movendo le squadre saracene alla rinfusa, secondo il loro costume, contro il Conte di Barcellona, le galee genovesi vuotavansi dei loro soldati. Il campoveniva con ciò tagliato a sghembo, da due file che ravvicinavansi a passo eguale, per istringerc il nemico ; ma questi facea la massa si che indarno le due fronti liguri lo percossero gagliardamente coli'intendimento di romperlo, e rotto assalirlo, e combatterlo con più di vantaggio. Perseverava egli in quell'ordine, non senza grave danno dei nostri, quando un ardimentoso genovese, un Guglielmo Pelle il quale stava agli ordini di Raimondo, infastidilo delle tarde e infruttuose mosse, prorompeva solo dalle file e scagliavasi nella folta nemica, a destra, a manca percotendo e uccidendo quanto gli si parava dinanzi ; il qual esempio produsse qualche buon frutto, non tale però da fermar la vittoria: ben ne andò rotto il nemico dalla parte della darsena , che ivi combatteva Baldovino ; ma stette il nerbo, si che i Genovesi, risospinti nel mezzo, e quasi in pericolo di essere separati, suonavano a raccolta, e tornavano alle navi.
Sorgeva intanto fiero un libeccio, che rendea pericoloso 1 indugiarsi su quel mare sconvolto, per cui, mordendosi per dispetto le labbra, ordinavano i consoli si riguadagnasse il porto di Lena. Ivi giunti, nè senza fatica, radunavansi a parlamento, e stabilivano , si avesse senza più, a trar le galee tutte sulla grande spiaggia d'Almeria a trincicrarvi un campo, e prepararvi mangani, torri e castelli
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