Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO SECONDO. 97
al giusto le cagioni per quanto è permesso ar-n5o-u54 guire dai pochi monumenti che ci furono trasmessi, sembra che le cose corressero a un dipresso, neiseguenti termini.
L' ardimentoso e inquieto Ruggieri Re di Sicilia facea per suo conto la guerra contro i Mori di Africa, intanto che i Genovesi la faceano a quei di Spagna. Quel Principe conquistatore, vedea con occhio di gelosia la crescente potenza della Repubblica , e le amichevoli relazioni eh' essa manteneva coi più accaniti suoi nemici, fra i quali contava Manuello Comneno, Imperatore di Costantinopoli. Per la qual cosa, insultavane le navi ovunque le incontrava, ed al loro libero commercio opponea quegli ostacoli che potea. Ora, avvenne che alcune sue galee, reduci dalla conquista di Tripoli, si scontravano in alcune liguri che recavansi all'assedio d'Almeria; correvan loro addosso, maltrattavate , derubavanle e traevanle schiave in Messina. Filippo di Lamberto Guezo, già più volle console e ambasciatore della Repubblica, uomo di molto valore, ma torbido e ambizioso, e perciò inviso a molti, venne accusato d'essere stato, non so come, cagione di quel disastro : erano potenti gli accusatori ; alcuni anzi aveano come lui già occupato il consolato: ma per assai tempo ei provocarono indarno a' danni suoi un pubblico giudizio, per cui si strinsero in certa associazione o congiura che Rassa, con barbaro nome chiainavasi; donde Rassori quelli che vi partecipavano. Venula Tomo /. 8
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