Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO SECONDO. K>3
sanguinose: Chieri prima, Asti poi rovinava: quindi uSo-uS* piegando a sinistra s' era gettato sulT alleata dei Milanesi, V eroica Tortona che dava memorando esempio di fede, di costanza e di coraggio. Patria di me scrittore di queste storie, vuò tributarle V o-maggio ch'essa merita da tutti gli uomini di cuore. Intimavate Federico di svincolarsi dalla lega con quei di Milano : rispondeva , non esser usa ad abbandonare gli amici nelle avversità, e si volere stare. Cingevala allora l'Imperatore e ne confidava la riduzione principalmente alle arrabbiate squadre pavesi sue ausiliarie. Resistevano i prodi di Tortona, e per sei settimane continue, lottavano contro tutte le forze dell' impero : e avrebberle costrette a vergognosa ritirata, se a scansare tanto scorno dell' armi sue, non ricorreva Federico ad inumano spedientc. Corrompeva con zolfi, bitumi e cadaveri, le acque clic dissetavano 1' egregia città. Arsi, estenuati, prostrati ma non vinti, escivano i superstiti cittadini per onorevole capitolazione che l'iniquo vincitore violava, il ferro ed il fuoco chiamando per rovesciare dalle fondamenta la sede del valore e della costanza.
Queste ed altre immanità teutoniche, ponevano ij55 in avvertenza i Genovesi ; e le promesse e le lusinghe d' un barbaro misurando sull' opere, decretavano , si cingesse immantinente la città di forti mura, si munissero le castella d' armi e d' armati, e si fornissero di vittovaglic : giurasse poi ciascuno di respingere armatamano qualunque forestiera aggressione. E ciascuno giurava, e armi prov vedeva e
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