Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
Io4 STORIA DI GENOVAii55 munizioni radunava. Nè di ciò contenti i consoli, componevano le civili discordie, paeifkavansi coi signori di Savona, con Guido Guerra Conte di Ven-timiglia, coi Conti di Lavagna, insomma con tutti i feudatarii delle riviere i quali, sebben piccoli, po-teanó air uopo d' un' invasione, divenir loro molesti.
Più destramente e vantaggiosamente adoperavano poi con Emanuele Comneno Imperator dei Greci,/ il quale erasi poco prima disgustato coi Veneziani, anzi era con essi loro venuto alle mani. Andava l'ambizioso Principe mulinando a quei giorni, come riacquistasse 1' antica signoria d'Italia , e cercava* caldeggiarvi le città che agl'Imperatori Sassoni, desiderosi della stessa dominazione, si opponevano. Penetrato il pensiero di Federico di farsi padrone della Sicilia, Emanuele spediva ai consoli di Genova con doni d'assai prezzo, Demetrio Metropolita, il quale fermava con essi loro i seguenti patti : concederebbe il Comneno ai Genovesi le ragioni e le franchigie stesse godute dai Pisani e dai Veneziani ne' suoi porti ; concederebbe loro piazza propria ; fondaco e Chiesa in Costantinopoli e pagherebbe ogni anno alla Repubblica cinquecento perperi, (*) sessanta all'Arcivescovo di Genova, e tre pallii d'oro, in segno d'onoranza. In ricambio , promettevano i consoli non muoverebbero mai
(') I perperi erano moneto d'oro di 24 carati, eioi d'oro fino, 6 d' ar-» g«uto, • 7 di rame.
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