Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
ioG STORIA DI GENOVA
1156 e ritornava quindi in Germauia, gonfio il cuore di dispetto, e pił che mai risoluto a ricomparir ben presto in sembiante di vendicatore de' suoi diritti oltraggiati, o piuttosto di fureute despota, parato a lavar nel sangue dei sudditi, qualunque giusta o non giusta resistenza.
Intanto che i Genovesi faceansi forti colle alleanze e coi gagliardi preparativi, pativano insulti nel mar di Provenza e soprattutto nei loro possessi d' oriente. Era in Provenza un Bernardo Ottone , non so se corsaro di professione, o signore di qualche parte del lido, il quale con una mano di compagni al par di lui arrischiati, danneggiava non poco il commercio dei liguri. Richiamaronsi pił volte i Genovesi di questi affronti, ai Vescovi Biterense e Agatense , ma invano : erano i Provenzali nemici della Repubblica perchč chiudeva loro per gelosia i suoi porti o gravava le loro navi di onerosi dazii, e usava di pił stipulare coi vicini e coi lontani, non sarebbe permesso a quei di Provenza trafficare lą dove trafficavano i Genovesi. Perciņ quei di Provenza vendicavansi dei Genovesi, fomentando i torbidi degl'inquieti loro vassalli, incagliavano il loro commercio, e proteggevano,
0 almeno non frenavano le navi corsare che correvano t quand' erano le pił forti, sulle navi liguri.
Pił serii erano i contrasti d' oriente. Non aveano
1 Genovesi voluto partecipare alla seconda crociata, predicata da San Bernardo, o perchč colla loro
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