Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO SECONDO. 107
sagacia ne avessero preveduto l'esito funesto, 0 u5S perchè in quel tempo erano occupati a debellar Mi-itorca, Almeria e Tortosa. I disastri di quella spedizione , imputavansi in gran parte all' Imperator Comneno ed alla fede greca : i Genovesi collo stringersi a quel monarca coi patti che abbiamo detti, svegliavano la gelosia di Baldovino III Pie di Gerusalemme , e di Raimondo II Principe d' Antiochia , i quali rivocarono le concessioni de' loro antecessori ai Genovesi, nè di ciò contenti, s'impadronirono di varie loro navi cariche di denaro e di ricche merci, e come nemiche le depredarono.
Grave senso faceano in Genova le amare novelle, che andavano a ferire il commercio nella più ricca delle sue sorgenti. Affrettavansi i consoli ai ripari, chiamando mediatore delie differenze il Pontefice , e mandavangli in Roma ambasciatore un Manfredo, Canonico di San Lorenzo, uomo nobile e di molta sapienza il quale in pubblico concistoro , al cospetto del Papa, di Falcherio Patriarca di Gerusalemme, di moltissimi Arcivescovi e Vescovi d' oriente, e di Raimondo De Podio gran maestro dei cavalieri spcdalieri di San Giovanni, orava in questa sentenza.
» Egli è il vero, Beatissimo Padre, che la tua » giustizia fa puntello alla tua sapienza, e che per » esse il tuo nome suona glorioso per tutta la terra, » pari a quello del figliuolo di Davide. E alla tua » saviezza, e alla tua giustizia richiamatisi oggi per
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