Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
I IO STORIA DI GENOVAn56 navi. Toglieasi poi un anello di dito, e presentandolo all' oratore diceagli : « Tieni, conservalo in segno del perpetuo amor nostro, della nostra grazia verso la tua Repubblica, e verso Te, che presso la santa nostra Persona, fosti V interprete di quella devota nostra ancella ». Cosi parlava Adriano, e Manfredo accomiatandosi, baciavagli riverente il piede : tornava quindi in patria, dove i consoli e il popolo gli faceano le liete accoglienze, tanto il favor dei Pontefici era a quei tempi in pregio; Scriveva poi il Papa, e intimava le restituzioni e la conservazione degli antichi diritti, ma era indarno. Baldoino moriva avvelenato : Raimondo era tribolato da armi ben altrimenti temute: per pił anni ancora, videro i Genovesi in oriente, contrastati i loro privilegi, o li fecero rispettare piuttosto colla forza che col diritto. h57-ij58 Pieno frattanto degl'immani suoi disegni di soggezione , di conquiste e di vendette, tornava in Italia l'Alemanno Federico ; e se la fama suona consentanea al vero, lo accompagnava un esercito non minore di centomila combattenti. Dal Friuli infino al gran San Bernardo, tutte le valli versavano nella Lombardia battaglioni di Tedeschi. Soggiogata Brescia, Milano e molte altre cittą lombarde e toscane che si attentarono far resistenza, pacificate o conculcate le altre , radunava Federico nuova Dieta in Roncaglia dove la paura, la servile adulazione e la compra sommessionc di alcuni giureconsulti da lui chiamati, faceanlo assoluto padrone
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