Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
1*4 storia -di genovaufo Re d'Aragona, o spaventato, o desideroso di patti commerciali colla Repubblica, mandava al suo condottiero e console un araldo che in arbitrio di lui rimetteva le dissenzioni, e chiedeva un onesto componimento. Stabilivano pace per dieci anni a patti che il Re Lupo concedesse libero ne' suoi stati il commercio ai Genovesi, e pagasse diecimila ma-rabottini d' oro : in ricambio i Genovesi obbliga-vansi per dieci anni a non far esercito sulle terre di quel Principe e a rispettare le di lui navi, ovunque fossero per incontrarle. La Repubblica confermava il trattato, e mandava un Guglielmo Cassiccio o Lusio che fosse, con carta e sigillo a ricever l'oro, ed a giurare la pace.
Là dove non poteva la forza, o almeno dove la forza poteva esser dubbia x non isdegnava la Repubblica accondiscendere a reciprocità di patti, e le paci trattare per negoziati. Aveva uomini atti ad ogn' uopo : avea gli Achilli pronti a menar le mani, aveva i Nestori dai savii consigli, avea gli Ulissi dalle melate parole e i sottili accorgimenti. Un Ot-tobono De Alberici andava inerme, e senza nessun corteggio di navi ad Ammiramumo Re di Marocco, che r accoglieva con gentilezze meglio che africane : fermava con esso per quindici anni di pace e assicurava al ligure commercio libero e sicuro il passo nelle terre tutte dei Marocchini, mercè un non gravoso diritto d'importazione. D'altra parte, Ansaldo Spinola, nomo nobile e consolare, andava ambasciatore al Re di Gerusalemme, e seco con-
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