Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. 125
ducerà a compagno Gioanui, Prete Cardinale dei u£i SS. Gioanni e Paolo, Legato della Curia Romana. I diritti dei Genovesi continuavano ad essere poco curati negli stati del Re Baldoino III e invano , come accennammo, Papa Adriano IV ne avea raccomandata la ricognizione a quel Principe. Le sollecitudini di Alessandro sortivano qualche miglior effetto, ma solo in grazia della fortuna dei Saraceni che cominciava a prevalere su quella dei Cristiani. Le liguri galee, riacquistavano agli occhi di un Re vacillante, una importanza che 1' avversità avea scemata. Tali furono sempre i magici effetti del sorriso o del cipiglio di qnclla cieca, cui gli uomini hanno innalzato altari.
L'ordine delle cose mi chiama a seguitar Federico negli eccidii e le distruzioni. Dopo sette mesi di ostinatissimo assedio, sottometteva la sventurata Milano , e con barbaro consiglio ne ordinava la distruzione per mano degli stessi Italiani, che militavano sotto i di lui vessilli. Pressoché tutte le città d'Italia atterrite da sì acerbo castigo, piegavano al crudo vincitore e accettavano i duri patti che la malafede del Principe, e Y avarizia de' suoi ministri rendevano ancora più duri. Gonfio delle ottenute vittorie, posava per poco in Pavia all' ombra dei sanguinosi allori, meditando la soggezione del rimanente della penisola, la quale dovea aprirgli l'adito a percuotere nel cuore il greco Emanuele Comneno, a cui voleva ritorre lo scettro per ricongiungere un' altra volta l'impero d' oriente a
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