Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1162 quello d'occidente. Ma a dar forma a cosė vasti pensamenti assai cose si richiedevano. Gli spuriiPapi creati da una torbida fazione eli' egli stesso alimentava, non ottenevano che parziali favori insufficienti a rassodargli un potere fondato sul terrore, base sempre instabile finche la nazione non č compiutamente avvilita. Alessandro avea trovato onorato asilo in Francia e la protezione del Settimo Lodovico. Guglielmo Pie di Sicilia gli stendeva la destra, e prometteva accompagnarlo sul Tevere con buon polso di galee e di navi : ciō faceva clic Federico a cui, senza quella gemma preziosa degli stati di Sicilia il diadema Italiano parca senza splendore, forte si adoperasse per turbare un'armonia per la quale i due poteri in quella parte d'Italia non ancora soggetta alle sue armi, erano per porgersi vicendevoli e non inutili soccorsi.
Ma senza gli ajuti delle tre pių potenti Repubbliche marittime, o almeno di due tra esse, era inutile nudrire le ambiziose speranze. Tornava quindi a tentar la Genovese ; ma perchč lasciavasi intendere che avesse a portar l'armi sulle rive del Bosforo, non otteneva favorevoli risposte. Troppi erano gė' interessi del commercio ligure in Oriente perchč Genova ne avventurasse la sicurezza: avea pur allora rassodali con Emanuele i patti antecedentemente giurati ; anzi, erasi con novelli impegnata , non solo a non fargli guerra in veruna maniera , ma anche a prenderne le difese se con pių di cento navi fossero andati a minacciarlo nemici
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