Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      libro secondo. 127
      quali si fossero. II rifiuto coceva a Federico che ufo chiamava in Pavia i Pisani, e stringeva con essi legami di amicizia, base dei quali era guerra accanita e sanguinosa al Re di Sicilia ed alla Repubblica di Genova di cui, da quel momento abbandonava loro parte delle spoglie opime, tutte le terre cioè che da Porto venere si estendono ai confini di Pisa.
      Ma queste alleanze poco per allora inquietavano i Genovesi ; ben premuniti dalla parte di terra, più forti da quella del mare , aspettavano senza scomporsi 1' esito delle minaccio alemanne, persuasi che doveano risolversi in vano fumo siccome quelle eli' erano piuttosto improntitudini che risoluzioni maturate dal consiglio. Non ignoravano clic quantunque ridotte a stremo e conculcate dalla prepotenza, fremevano le città lombarde le quali aveano piegato per sollevarsi con maggior impeto; anelavano tutte ad una libertà che la sola discordia toglieva loro di conquistare. In ognuna di esse do-vea T Imperatore mantenere forte presidio di Tedeschi , posciachè dubbia era la fede di quelle stesse che dalla distruzione di Milano aveano o pareano aver ricavato i migliori vantaggi. La sola Pavia per av ventura, perchè la di lei importanza dipendeva appunto dall' avvenimento delle vicine , spalleggiava con sincerità i disegni dello Svevo, benché sperimentasse a quando a quando che le ricchezze, e la preminenza comprate al prezzo della povertà e dell' infamia dei proprii fratelli danno amari frutti.


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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