Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
l36 storia di genovada noi purgata dall' armi saracene, delle scritture che con violenza e con ingiustizia ritenete ; delle rapine, delle uccisioni esercitate ultimamente con incredibile audacia e barbarie sulla nostra colonia di Costantinopoli. Per questo, vi mandiamo sfida e dichiarazione della guerra da voi voluta, e della quale Dio giusto rovescierą su voi le disastrose conseguenze ».
Queste minacciose parole non commuovevano i consoli Pisani : all' araldo commettevano di riferire : « quei di Genova, non quei di Pisa esser sempre stati primi alle ingiurie : essi pronti di mano come di lingua, essi rapaci, usurpatori, di poca fede, soverchiatori, ladri essi. Dessero , non chiedessero soddisfazione : rispettassero gli altrui diritti, si rispetterebbero i loro. La Sardegna essere stata dall'armi pisane, non dalle liguri sottratta alla barbarie saracena ; averne i Pontefici Romani sanzionata 1' occupazione, aver censurate con monitora e scomuniche le altrui pretensioni : le scritture appartenere agli archivii pisani ove riposavano, e riposerebbero. Usassero come meglio loro paresse, nč confidassero avere nella ingiusta guerra che minacciavano , a sostenitore il cielo ; posciachč lassł si scerneva senza passione il falso dal vero, e i diritti dei popoli si libravano in una bilancia che avvertiva il peso del granello di sabbia come quello della rupe pił sterminata. »
A queste rifertc, ordinavano i consoli di Genova alle dodici galee gią pronte a far vela, di prendere
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