Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
l38 storia di genovaii6z Nè stavansi inoperosi i Pisani sebbene minori danni recassero al navilio nemico. La presa però del Buonaccorso destava assai gravi molestie: per buona sorte arrivava tra loro Rinaldo Arcivescovo eletto di Colonia, il quale, non tanto per la pietà che deir illustre prigione sentisse, quanto perchè avea dal suo padrone segreto incarico di farsi in ogni modo benevoli i Pisani, interponeva i suoi uflìzii, e spediva in Genova Siccardo suo cappellano , uomo per ogni maniera di virtù chiarissimo, perchè in nome di Dio e in nome di lui chiedesse ai consoli i prigioni : poi ammonivagli, sospendessero ogni guerra e delle loro contese facessero arbitro V Imperatore. Piegavano i Genovesi alle preghiere ed alle ammonizioni, rimandavano i prigionieri, acconsentivano alla tregua e promet-tevanla, conchè i Pisani dal canto loro non turbassero nè la navigazione , nè il commercio della Repubblica.
Pretendono gli annalisti genovesi che poco dopo, dimentica Pisa delle promesse e dei favori ottenuti, mandasse verso Sardegna trentasei galee e molte saettie col pretesto di vegliare alla sicurezza delle loro navi, ma in sostanza per depredare le liguri che riposando sulla tregua, navigassero senza scorta. Soggiungono, due ne incontrassero difatti e le catturassero allegramente ; del che gravemente commossa la Repubblica, ordinava alle sue dodici galee che tuttora stanziavano in Portovenere, di partir tosto ai soccorsi ed alle rappresaglie: obbedivano esse
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