Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. i49
quanto sottrarsi al pagamento d' enormi somme per 1154 le quali trova vasi in angustiosa cattura. Sapersi che in Genova molti Pisani, sotto colore di prestar omaggio al novello Re, aveano avuto con lui segreti colloquii, e col Vescovo Ugonc, personaggio avvezzo ad occulti maneggi e rotto alle frodi. Messo in tali avvertenze, non assonnava il console Piccainiglio : insisteva, benché invano, sul pagamento delle dovute somme ; chiedeva poi, ed anche senza frutto, gli si rinnovassero le vittova-glie che venivangli mancando. Vedeva intanto giunger navi pisaue , e la stagion ria sovrastargli co* suoi rigori. Scioglieva quindi ogni difficoltà col dare nuovamente alle vele, e riconducendo un' altra volta in Genova il desolato Barisone, che veniva affidato alla guardia di alcuni nobili o inquisitori dello stato, i quali ricevevano mercede per facende di simile natura.
Frattanto i Pisani, che veramente aveano avuto in animo di sorprendere le galee genovesi, o almeno d1 impadronirsi della persona di Barisone, visto, per la vigilanza del Piccamiglio, andar a vuoto quel loro tentativo , industriavansi di rinfocolare le animosità dei giudici nemici al novello Re : nè solo colle parole accendevangli alla distruzione delle Provincie di Lui, ma eziandio ajutavangli colf armi. Poi, siccome quelli che ben conoscevano l'indole avara e versatile dell' Imperatore, pensavano giocare ai Genovesi il gioco stesso che i Genovesi aveano ad essi giocato; spedivaugli cioè segretamente
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