Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. l5le spedivano a tal uopo tre galee, capitanate dal :i65 Console Uberto Reccalato, il quale scendeva senza contrasti in Arborea, e facea riconoscere da quéi popoli il supremo dominio della Repubblica, col-T annuo tributo di lire settecento. Volgevasi quindi al giudice di Cagliari Pietro Barisone che, o persuaso dai consigli o dal timore, prendeva la via delle conciliazioni, lui accoglieva con solenne pompa, giurava fedeltà al comune di Genova, e prometteva pagare nello spazio di quattro anni, dieci mila lire alla Repubblica, oltre air annuo censo di lire cento, e ad una libbra d'argento puro per V Arcivescovo. Nel tempo stesso, il sollecito Uberto trattava col-1' altro Barisone regolo di Torres, e si obbligava ad assisterlo contro qualunque ostilità dei Pisani, purché dessegli duemila lire, e adoprasse in modo da vietare ai nemici ogni traffico in quelle sue regioni.
Ma queste concessioni dei due fratelli, non erano un attaccamento alla Piepubblica genovese, bensì un desiderio di cansarne V ira. Difatti, giurate appena le convenzioni che abbiamo narrate, avveniva un caso che partoriva concessioni e sagri-lizii di egual natura, in favore dei Pisani. Aveano questi mandato nel luogo di Torres, undici galee le cui soldatesche sfrenatamente usando, commettevano contro le proprietà e i diritti dei Turritani ogni maniera d'eccesso, per cui, venuta a stremo la longanimità dei popolani, insorsero colle armi e uccisero presso il villaggio di Ottana, meglio che
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