Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
l54 storia di genovau66 e fremente per la sfacciata ingiustizia che un Cesare per poca fermezza commetteva, un Arcivescovo per avarizia consigliava, un consesso di Principi e di Prelati per debolezza consentiva, favellava nella seguente sentenza.
« Or dove siam noi? È questo un giudizio di « savio Principe, d'un consesso di gravi e perspicaci personaggi, o man rovescio di scimitarra « che tronca il nodo alla maniera del Macedone? « Adunque, tanto può l'oro di una Repubblica corrompitrice, che ogni idea di giusto e di onesto « vale a distruggere non che a contaminare? Cosi « si serbano le forme di legali giudizii? Solo si « ascolta una voce, non si dà luogo alle risposte, « alle rimostranze, alle giustificazioni ? Voi dunque « credete che la mia Repubblica non correggerà « coli' armi sì manifesta ingiuria ? 0 che si asterrà « dal farlo per tema di Te, potentissimo Principe ?
' « Ma la Repubblica genovese, non è usa ricusar « pericoli quando è forte del suo dritto ; e il noti stro è dritto irrecusabile , sacro. Forse eh' io « trascorro, e se trascorro, Voi concedete venia, « ch'io la chieggo, alle libere parole: considerate « che grave fu Y offesa, e grave debb' essere il « risentimento : poi, ne richiamo a voi stessi, alla « vostra religione, a quella giustizia di cui siete « interpreti e ministri ».
Così diceva lo Spinola nell' impeto primo della maraviglia e dello sdegno ; e le improntissime parole s insinuavano trapelando nell' animo di tutti
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