Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese

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      l58 storia di genovadeboli, da scuotere le catene delle quali gģ'inceppa, ma frangerle no. E le fazioni si agitavano in Genova con tale una smania di distruggersi, che l'incontrarsi in chi non fosse coperto di ferro e non armato di picche e di partigiane , era piuttosto strano che raro : andavano i capi seguiti da un codazzo di sgherri, pronti sempre ad appiccar baruffe per un nonnulla quasi fosse un vezzo o una delizia : spesso le case dei duci si accerchiavano, si scalavano , si davano al fuoco ó al martello. La ragione di tutti era l'ingiuria, dritto la forza, la ferocia virtł: insultavasi il fratello nella sorella, il padre nella figlia, la generazione presente nella memoria dell'estinta: era insomma un vivere malvagio ; pure, cosi giungevasi a forma di stabile governo, perchč v' era un elemento che all' uopo richiamava in un solo volere gli animi discordi, intendo il desiderio e la necessitą di acquistar ricchezze, e di umiliar coloro che a queir acquisto voleansi opporre.
      Erano Ingo Della Volta ed Amicone di Castello, uomini di sfrenato coraggio, ma di torbidi pensamenti : costoro odiavansi quant' uomo odiar possa un'altro uomo, e sempre avean Tarmi in mano, si che pareano trovar semi d'ingiuria, e di risentimento negli atti e nelle parole non solo, ma fin negli sguardi. Insolenti per molta ricchezza, insolenti per numero di seguaci e destrezza nell1 armeggiare, insolenti perchč aveano nel bel centro della cittą, case che pił a fortezze rassomigliavano che a dimora di semplici cittadini, ad ogni pie sospinto


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Storia della Repubblica di Genova
Dalla sua origine sino al 1814 (Tomo Primo)
di Carlo Varese
Tipogr. D'Yves Gravier
1835 pagine 423

   

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