Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. l65
sigliesi o di Banseu§hi, così chiamati perchè ob- n66 bedivano ad Ugo di Banse; tentava Guglielmo li Conte e Signore di Mompellieri ; tentava lo stesso Raimondo Berengario ; entrambi promettevano ajuti
0 neutralità ; anzi, pattuivano per questa e per quelli, ma con dubbia fede, ma con andamenti sospetti, si che dopo molto aspettare, stando sempre i Pisani tranquillamente attendati sulle terre del Conte, e le loro navi sotto la protezione delle rocche, il console ligure benché fremente, licenziava e pagava i Banseughi, e salpava per Lipari dove il raggiungeva con due altre galee Guglielmo Vento, il quale recava la certezza che l'aspettare era indarno , e nulla esservi speranza di venirne con prospero successo a conflitto ; per la qual cosa, tornava Amico ad Arles, poi avviavasi a Trencataglia, unico frutto della spedizione recando una convenzione col Conte di Demoide, Guglielmo di Mompellieri , che per un tempo determinato, più non avrebbe le navi pisane ne' suoi porti ricevuto.
Non era contenta Genova, non era contenta Pisa : gran gusto aveano in tribolarsi e in farsi quella guerra minuta che più inferiva danni agi' individui che alla nazione. Genova mandava tre galee a Turri in Sardegna dove i Pisani aveano case, fondachi e torri: sbarcavano non aspettati, scannavano donne e fanciulli, incendiavano alcuni edifizii, poi tornavano a Genova lieti della vendetta. Ma frattanto
1 Pisani assaltavano con venti galee Portovenere e n' erano respinti ; ed essi gettavansi sulla terra di
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