Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
171 storia di genovastituirsi dall' una parte e dall' altra, senza merce eie o compenso : le prede sì, renderle, ma non prima che Genova avesse restituite quelle che da tanti anni andava facendo con sommo danno di loro : chiedere riparazione ai guasti d'Àlbenga, dicevano, essere non giusta ma ridicola pretensione : che non avrebbero a rifar quei di Genova, se i Pisani chiedessero rifacimenti? Essere tuttora fumanti le loro case, i loro opifizj in Sardegna; giacere tuttora colà adeguate al suolo le torri con tanti dispendj innalzate, e a tradimento assalite. Se si dessero riparazioni a chi le meritava, tutto 1' oro di Genova bastar a stento a risarcire i saccheggi, gli incendj, le devastazioni patite da Pisa, per opera degl'insolenti suoi rivali.
Quest' erano le disposizioni con cui le due Repubbliche venivano ad accordi di pace : R aio al do e Cristiano, avessero pure avuto, che non avevano, forte desiderio di favorirla, non vi sarebbero riusciti , perciocché, quando gli animi inchinano a guerra, invano suonano le bocche parole di componimento e di concordia.
Si avviava frattanto Federico verso Roma, e gettato il guanto della disfida, annunziava lui esser parato all' impresa di Sicilia : intimava perciò ai Genovesi ed ai Pisani, poiché non aveano voluto depor r ire, di seguirlo come ausilarj, sì e come aveano da più anni pattuito. Dimostravasi pronta Pisa la quale volea mettere a profitto quel favore che pareale aver acquistato nell' animo dell' Impe-
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