Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
180 storia di genovaii68 Avviene degli stati come degl'individui: gli agi e le morbidezze fan velo di spesso ad una vera miseria ; e non di rado i velluti , i ricami, gli ori nascondono un corpo corroso da un cancro occulto. Le fazioni laceravano il cuore della Repubblica, e minacciavano condurla ad estrema rovina: ciņ che non aveano potuto fare nč i Saraceni, nč i Pisani, nč Federico, erano per farlo gli stessi suoi figli. Di racconto doloroso trascorro a doloroso racconto.
Conviene far ritorno al tempo m cui Barisone era venuto in Genova per essere dai consoli della Repubblica accompagnato in Pavia a ricevere dalle mani dell' imperatore una corona che doveva essergli di tanto peso. Nell'atto in cui quel Principe toccava le bramate spiaggie, insorse fiera contesa tra alcuni giovani ch'erano stati destinati a recarsi in Sardegna per far corteggio al novello Re, ed altri ch'erano andati ad incontrarlo coi consoli e gli ambasciatori di Cesare. Pare che questi e quelli avvisassero ad una preferenza la quale nč dagli uni nč dagli altri voleva essere ceduta: quindi male parole, e poi mali fatti : rimanevano uccisi un Baldovino, un Enrico Guercio, un Gandolfo Uso di mare, e gravemente ferito un Sardo, figliuolo di Orlando della potente famiglia degli Advocati, e capo di una fazione che da lui prese poi il nome e le insegne. Capo degli altri era un Fulcone di Castello, per cui Advocati e Castellani dicevansi i fautori di queste famiglie, i cui dispareri e le
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