Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. l83
a finirsi tutti: coś respirerebbe la patria libera da 1169 una feroce geńa che le piantava nelle viscere queJ-T armi le quali avrebbe dovuto usare a1 danni dei nemici esterni eh' eran pur formidabili e molti.
La non aspettata sentenza riempiva di maraviglia quegli stessi che anelavano il sangue dei loro rivali ; e qui sursero le grida e le lamentante ai consoli delle mogli, delle sorelle, dei figli; e poi le lagrime e le preghiere ai mariti, ai fratelli, ai padri perchè dimettessero da ś feroce consiglio. Ma i consoli stavan fermi, il campo si preparava, i campioni erano per iscendervi, Y armi eran pronte. Chiamava allora il Consiglio i combattenti nelle sue sale, sotto colore di far loro giurare i patti del duello; e come per assistere e dat solennità al giuramento, veniva Y Arcivescovo in abito pontificale , e il Clero colle croci, e colle torcie accese. L'archimandrita facea collocare nel bel mezzo della sala le reliquie di S. Giovanni Battista, e su quelle i consoli invitavano Fulcone Castellano, e Orlando Advocato a giurare. Ma l'Arcivescovo sollevava la mano , e » fermatevi, gridava, per Dio fermatevi : ^ prima che uno di voi, e entrambi voi pronunciate la sentenza dell' eterna vostra dannazione, uditemi. Che siete voi per fare sciagurati, e contro quali petti siete voi per sollevare quell'armi? lacerarvi, trucidarvi? lacerar il petto dei fratelli, trucidare i figli delle vostre madri ? non siete nati dagli stessi ceppi? e quando pure non fosse, non siete figli della stessa patria, non foste redenti dallo stesso
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Consiglio Y Arcivescovo Clero S. Giovanni Battista Fulcone Castellano Orlando Advocato Arcivescovo Dio
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