Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO SECONDO. ig5'
Repubblica calata a nuovi patti con Lui, ne com-1174 perava il castello di Pietracoperta e quel di Lerici che faceva atterrare, forse perchè il guardargli bene era per essa dispendioso di troppo , il guardargli male pericoloso.
Tornava frattanto in Italia l'umiliato Federico per subirvi novelle umiliazioni : la lega lombarda s' era consolidata, e ormai fermata nel glorioso proposito di liberar Y Italia da un barbaro che da tanti anni parea riporre ogni sua delizia in ridurre a stremo la pazienza de' suoi abitatori. Dovea 1' orgoglio di Lui rompere dapprima sotto Alessandria, città che poteasi dire ancor bambina, e che mostrò come il petto di chi combatte per le mogli, pei figli e per l'indipendenza, è riparo più sicuro d' ogni muraglia e d'ogni fosso. Non è di nostra pertinenza narrar le vicende che costrinsero quel superbo a fermar la pace di Costanza: ma duolci di dovere a tal proposito soggiungere che i Genovesi non meritano d' aver posto in questa gloriosa pagina della storia italiana. Uniti all'Imperatore, non pigliarono, è vero, parte attiva alla gutrra; ma erano sempre agli ordini di Lui; e Federico dimostrò in qual conto tenesse la loro fede visitandogli nel 1178 in compagnia della moglie Beatrice, e del figlio primogenito Enrico: nella quale occasione dai loro annalisti rammentata come faustissima, sfoggiarono essi tutta quella pompa di lusso di che all' uopo ben sanno.
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