Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
198 STORIA DI GENOVA
1179u 80 Genova v'andava, accompagnato da un Oberto e da un Ogcrio Gaietto, quegli Preposto, e questi Magiscola della chiesa cattedrale; e da un Enrico Dona e un Nuvolone, entrambi cittadini de' più ragguardevoli. Erano trecentodue i prelati che a quel Concilio convennero; dugentoventuno Italiani, oltramontani gli altri. Furono tolti al Clero i suffragi, come erano stati tolti al popolo dal secondo Innocenzo: fu canonizzato il dritto della conferma a tutte le nomine de' Cardinali e delle appellazioni alla Corte di Roma : gli eretici furono minacciati del ricorso alla potenza laica: si proibì con anatema di portar armi, ferro e legna ai Saraceni; e ciò che più fa fede del quanto quel Pontefice si sentisse fermo in istalla, si è Y entrar che fece nei dritti dei governi civili, vietando ai Magistrati ed ai Principi di minorar la giurisdizione dei Vescovi e d'imporre ngravii alle Chiese ed ai loro vassalli. L' Arcivescovo di Genova ot-tcnea suffraganeo il Vescovo d' Albcnga, e la conferma di tutti i privilegi della città; e il Magiscola , il dritto di portar mitra nelle feste solenni.
Ma non pertanto Roma potea impedire la separazione delle due Chiese, la Greca dalla Latina, e a questo scisma contribuì forse non poco la politica di Emanuele Comneno il quale, più fidando nei Latini che nei Greci, inaspri il popolo che sorse finalmente in armi, e feroce come è sempre i! popolo quando è dominato dal fanatismo scannò
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