Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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117^-1180torbidi pensamenti, il quale, unito ai Venti e ad un Burbonoso, sfidò a battaglia quei di Corte : e gli uni e gli altri animosamente si affrontarono in Bisagno, e scambiarono di fiere percosse. Poi un Lanfranco Della Turca ammazzò Angelieri fi Mare console per lo stato ; omicidio che chiamò all'armi mezza Genova ; e fu cagione che anche il Rubaldo Porcello, e un Opizzo Leccavella, venissero assassinati per le vie della città. Che si volessero costoro e perchè si trucidassero in quel modo, non si sa bene, ma si può presumere: certo è che gli odii privati, funesta eredità degl' Italiani di quei tempi erano buona ragione di coltellate ; ma buona ragione erano anche le ambizioni delle famiglie che già in possesso delle ricchezze avvisavano a maneggiar gli affari. E i Castelli sopravvanzavano tutti di potenza e d' orgoglio , e forse ottenevano la dominazione che ambivano, senonchè quei di Corte, strettisi ad altri forti, tenevano le bilancie in bilico. Di codesti perturbatori e ambiziosi i consoli faceano giustizia quando poteano ; c pare che lo potessero, almeno fino a un certo punto, di quel Lanfranco Della Turca uccisore del console Angelieri di Mare, a cui tolsero le case e le torri che rovinarono dalle fondamenta. Ma il Fulcone di Castello aveva il diritto d' essere inquieto impunemente, o sia che la Repubblica gli usasse indulgenza perchè valoroso, ricco, e perciò pericoloso, chè era, o sia che l'umiliarlo non fosse così facile impresa. Noj lo vediamo poco dopo a capo di dieci galee punire 1
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