Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro secondo. 201
Pisani dell' aver rotta la pace, ciò che verrà a suo tempo raccontato.
Una fiera carestia affliggeva intanto l'Italia, eu8i-n8ff più affliggeva Genova: compagna o succeditrice della carestia, veniva la pestilenza, e alla pestilenza teneva dietro il tremuoto. Doveva essere un vivere beato ! I flagelli mandati dalla mano di Dio non si possono antivenire : ma molti possonsi non di rado mitigare: cosi alle carestie rimedia adesso il commercio che dall' Egitto, dal mar nero e da infiniti altri luoghi ci reca biade quante ne richiede il bisogno , sia pur egli pressante : alle pestilenze rimediano i lazzaretti, le quarantene, la nettezza, il vaccino, la chimica e la medicina. Nei tempi andati che molti sospirano ancora quasi fossero tempi di paradiso, ogni quarto di secolo , ogni mezzo secolo al più, aveano i popoli del bel ciclo d'Italia la visita di una carestia, e d' una peste ; e la posterità era decimata ne' suoi padri, e le contrade erano desolate, e le campagne deserte, e le terre rimanevano incolte !
Ancora una improntitudine di Pisa, e fosse l'ul-1187-1189 tima ! Quella Repubblica mal sofferiva di veder Genova pacificamente stabilita in Sardegna: un bel dì, trovatasi in forze, dimentica dei giuramenti, che il forte facilmente dimentica, correva sui rivali della sua gloria e del suo commercio in Cagliari. Era impari la lotta, forse perchè i Genovesi riposavano sulla fede dei trattati ; e perciò pativano grave danno da qucll' improvviso assalto : quanti erano fondachi
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