Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
LIBRO TERZO. 219
del Re Ruggieri ; perlocchè il Papa fieramente si 1191-1193 commoveva e gridava disprezzata la ragione e l'autorità della Santa Sede da coloro che più aveanoobbligo di rispettarla e riverirla. Facea quindi gravi doglianze e più gravi rimostranze; ma Tancredi accettava la corona e disponevasi ad esercitare le prerogative di Pie che al Papa deve venerazione e rispetto come a capo della Chiesa, ma nulla più. Celestino allora ricorreva ad ardimentoso partito. Toglieva dal chiostro ove vivea legata da voli, Costanza figliuola legittima del Re Piuggieri ; la scioglieva, V offeriva in moglie ad Arrigo, e le assegnava in dote il regno di Sicilia semprechè Arrigo se lo acquistasse coli' armi e lo riconoscesse in feudo dalla Sedia Apostolica. Arrigo annuiva e preparavasi alla guerra: mandava ambasciatori in Genova e da Genova ne chiamava a sè : quelli blandivano i consoli perchè dessero soccorso e lo dessero potente: questi venivano blanditi con conferme di molti privilegi conceduti da Federico e con promesse di novelle concessioni, fra le quali son da notarsi il permesso di edificare un castello in Monaco, e la conferma del possesso di quel di Gavi comprato dalla Repubblica dai Marchesi di questo nome. Prometteva di più, come avea promesso suo padre, di cedere alla Repubblica Siracusa, e Val di Noto ove per mezzo di lei, la Sicilia gli venisse nelle mani. Genova armava dunque trentatrè galee delle quali affidava il comando ad Orlando di Carmandino e a Rellobnmo
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