Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro terzo.
come a tregua o a componimento riduceva i nuovi iaoi-i*o3 sudditi della valle d' Arocia e quei d' Oneglia, ai quali spianava per sicurtà avvenire le fortezze, e toccavagli un pò nelle borse. Per cscir presto da queste minuzie, aggiungeremo che durarono tra Pisani e Genovesi le solite avversioni, ma sfogavansi più che in guerra in ladroneggi, fra i quali nessuno vorrebbe con noi seguirgli.
In questo mentre, la morte d'un sol uomo ca-gionava gravi mutazioni in Europa, ma più particolarmente in Italia. Arrigo, il feroce che pensava s' avessero i popoli a governar con ferrea verga , e non altrimenti che se fossero vilissimo gregge, moriva in Messina, altri dicono di febbre , altri di veleno. Lasciava il figliuolo Federico suo unico crede in età di soli due anni ; lasciava una moglie già per lunghi dispareri da lui dissenziente, fratelli ambiziosi che guardavano con occhio di cupidigia la corona d' Alemagna e quella d'Italia : lasciava ministri pronti a por le mani su qualunque lembo dell' impero e del regno, col pretesto di serbarlo al legittimo suo Principe ; ma più di tutto, lasciava popoli esasperati del tirannico suo giogo, e un Papa cui era stata tolta ogni ragione di stato, smanioso più che desideroso di ricuperare alla Chiesa 1' antico retaggio, non senza qualche compenso per le patite umiliazioni. La Sicilia, prima fra tutte dava su, e in parte coli' energia propria, in parte coi soccorsi del Pontefice, liberavasi delle truppe tedesche ; sebbene poi corresse varie e non sempre Tom. /. 17
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