Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1204 fortunate vicende. Genova e Pisa dovcano avvisar naturalmente a pescar in questo torbido, e entrambe ponevan l'occhio su quella Siracusa, promessa da Arrigo ai Genovesi, promessa anche ai Pisani dallo stesso Principe che prometteva a due e a dieci senza scrupoli, e a dieci come a due mancava volentieri di fede. Ora dunque, stando in queste disposizioni le cose, e in questi pensieri le due repubbliche, Pisa mostravasi più della rivale sollecita ; e coli' ajuto di un Raineri Conte di Toscana impadronivasi della città, ne cacciava i cittadini che aveano fatto qualche dimostrazione di difesa, e coi cittadini cacciavane il Vescovo e il Clero. Si commosse Genova a queir avviso, e parvele le fosse tolto il suo, chè sua stimava Siracusa ed era, se i trattati non sono una vana pergamena: drizzava dunque la vista a ricuperarla, e a ciò veniva tanto più di buon animo in quanto che la fazione ghibellina di cui Pisa era, per la morte di Arrigo già sottostava alla guelfa, dacché Innocenzo successore di Celestino , riacquistava tutti i suoi diritti, e molti che non erano mai stati suoi. Mandava a questo fine un Alamanno Costa, uomo di molto valore e di pari esperienza con una nave a tre palchi su cui im-bateavansi buona mano di guerrieri già rotti a simili imprese : imponevagli, raccogliesse lungo il litorale quante navi potesse, certo navi corsare, che ve n'erano a nugoli, e andasse, prima in Candia ove lo raggiungerebbe Enrico Pescatore Conte di Malta con armi e legni, e dove troverebbe fors' anche,
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