Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1204 diceva, 0 piuttosto per torgli l'uzzolo di liberar Siracusa. II Costa accettò il cimento, 1' ebbe anzi per lieto augurio : si mise in punto, corse sulla nemica nave , la spennò, e impadronitosene se la traeva dietro a rafforzar l'impresa. Trovava in Candia più navi che non credeva, reduci dalla Soria e dall' Egitto : trovavavi il Conte di Malta stretto a Genova per amicizia e per interesse, rivale a Pisa per ricevuti insulti: muoveano uniti verso Siracusa ove giungevano il sei d'agosto , pigliavano in mezzo una o due navi pisane che s'erano levate a contrastar loro il lido, e che non aveano potuto fuggirsene ; le affondavano e afferravan terra. Sbarcavano poi solleciti le macchine ossidionali, le drizzavano con incredibile prestezza alle mura, ne smantellavano un lembo, e penetravano nella città dopo soli sette giorni di guerra, e a dispetto di quel Conte Raineri che s'era mosso a soccorrerla. L'Alamanno Costa ne prendeva possesso infeudandola alla Repubblica, riconduceva alla sua sedia il Vescovo, ai loro stalli i Canonici, mandava i prigioni in Genova, e la notizia del lieto evento. no5 pjsa delusa e offesa , affrettavasi al riparo. Raunava dieci navi e dodici galee, e avviavate con quello stesso Raineri che avea seco molti Toscani, a ricuperare la perduta Siracusa: ma, o non andavano così spedito come il caso voleva, o non operavano con quella furia che dà spesso la vittoria, o l'Alamanno Costa poneasi su tali difese da render duro T assalto. La flotta pisana, allargavasi in quelle
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