Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro tehzo. zfó
acque, sbarcava senza contrasto le sue truppe di i*oS terra, e stringeva Y Alamanno : ma colui non isgomcntava. Mandava in Genova, mandava all'amico Pescatore Conte di Malta: diceva però non si affrettassero di troppo, eh1 ei avrebbe dato per un buon pò faccende a chi avesse voluto venirgli più da vicino. Pare di fatti eh'ci facesse come diceva, perchè, quand' egli erasi recato in mano quella città in sette giorni, Pisa che certo avea in quel momento più polso eh'ei non avesse, durava nel-T assedio oltre a tre mesi ; e in questo mentre il Pescatore, armate quattro galee n' andava a Messina ov' erano molti legni mercantili e corsari, e più galee. Raunava le ciurme e i capitani, persua-devagli a lasciar le private facendo per liberar Siracusa, e queL consentivano. Carità di patria sei pur bella quando non ti macchia il privato interesse , ed anche quando, per non dar nel poetico, T interesse privato viene in soccorso dell' interesse pubblico ! Faceasi il Conte capo dell' armatella e veleggiava per a Siracusa. Nè Pisa ricusava l'incontro; che anzi, scopertolo da lontano , movea ad affrontarlo ordinata a fiera e risoluta battaglia. E pugnavano le due parti come si suol pugnare quando 1' odio sta in mezzo : riesciva perciò aspra, sanguinosa la zuffa, ma non rideva la fortuna ai Pisani. Piegava prima il corno sinistro dal Raineri stesso comandato, sì che tagliato fuori con alcune navi, dicono cinque galee montate da' Lombardi, non poteva più ricongiungersi al mezzo che veniva
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