Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro terzo. 255
scuno alla loro patria a narrar di questo Ottone 1210-1212 che così bene conosceva i diritti degli ambasciatori.
Tregua fu dunque con Pisa, ma più moleste si fecero le noje da ponente, chè i Marsigliési ed altri Provenzali tribolavano le navi che per commercio solcavano quei mari: senonchè i consoli, mandavano a frenargli e ad usar rappresaglie. Poco dopo, i Marsigliesi impetravano pace che veniva loro concessa per ventun' anni. Guerra di ladri ! Niun lucro alla Repubblica, niun onore : acquistava però per trattati, parte delle terre d' Ovada, di Rossiglione, e di Taggiuolo eh1 erano dei Marchesi del Bosco, e quelle di Ottone del Carretto ; e così a poco a poco si faceva più sicura in terra, allargandosi e togliendosi quelle molestie dei vicini quando colle buone, quando tribolandoli perchè insorgessero, e insorti poi annientandogli. Così usava coi Marchesi Guglielmo e Corrado Malaspina, e con Alberto già Marchese Gavi. I primi si armavano perchè un Beghino signore del castello della Crovara, vendeva quella sua rocca alla Repubblica; l'altro ribellavasi non si sa perchè. Ri-duccvagli tutti colla forza 0 con denaro: ma più tardi, Corrado insorgeva di nuovo, occupava Monterotòndo presso alla terra di Celasco, e poneva mano a fabbricarvi una rocca che i Genovesi atterravano ricacciando quel Marchese che non sapeva nè viver quieto da privato, nè tribolar con efficacia poiché voleva farla da signore. Aggiustavasi anche con Tortona colla quale avea ruggine per
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