Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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121 o-ma ragion di confini. Ma la Repubblica agognava più specialmente allargarsi di verso Provenza per far argine da quella parte air ambizione degli Aragonesi : fabbricava perciò una fortezza sullo scoglio di Monaco ; poi, tanto e così bene adoprava, che in duceva un Mirobando, ed un Antepellicano , quegli Governatore, questi Vescovo di Nizza, a togliersi dal superbo dominio d' Aragona, ed a venirne sotto quello della Repubblica. Uberto Spinola riceveva la loro fede, e spianava una fortezza fabbricata dagli Aragonesi stessi sulla città, freno che quel popolo ardentemente desiderava levarsi di bocca. Questi vantaggi, ed altri di minor conto che abbiamo intralasciati, certo Genova non otte-nevagli tutti per vie legali e degne di appruovazione: ma il farne un punto di disamina, e scagliar loro addosso le maledizioni che le usurpazioni meritano, sarebbe poco men che inutile : forza e dritto, dritto e forza, già lo dicemmo, a quei tempi si confondevano. Si confondono anche ai nostri, ma serbano più apparenza di contegno.
Ora* tornando di qualche passo addietro, giacché per liberarmi da queste minuzie accadute nel volgere di cinque o sei anni, ho dovuto vanta-giarmi nel tempo, narreremo come forte dolesse a Genova d'avere stuzzicato quel vespajo di Venezia, perchè le discordie crescevano ogni dì più, e i danni che ne pativa cominciavano a darle pensiero : era in fatti un mal pensiero ; e avrebbe voluto ad ogni modo mettere un piede su quelle
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