Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro terzo. a65
Ora mi veggo tratto a descrivere più abbonii- 1213-1225 nevoli guerre perchè combattute quasi tra fratelli Dirò prima di quella di Vintimiglia, guerra che può chiamarsi grossa, perchè costò sangue e denari in copia, e durò oltre a quattr'anni. Quei di Vin-timiglia adunque, usavano V opportunità delle strettezze in che trovavasi la Repubblica per le costose e lontane spedizioni che abbiamo narrate. Genova stessa ne avea loro poco prima dato l1 esempio : approfittando delle angustie di Ottone che vacillava sul trono, e di quelle di Federico che non vi si era ancora ben assiso, avea costretto i Vintimigliesi, malgrado gli antichi trattati, a giurarle fedeltà ed obbedienza. Questo giuramento prestavasi agli Ambasciatori genovesi e alla presenza di quattro galee le quali, armate di tutto punto, stavano in quelle acque per far testimonianza della spontaneità dell' atto. Ma liberati appena da quella spina dei testimoni!, eccitati dal Conte di Provenza a cui la perdita di Nizza coceva, da Guglielmo Conte di Vintimiglia, c da quei di San Remo indocili come qualunque altro del giogo della Repubblica, diedero su ad un tratto e tornarono alla primiera indipendenza. Chiedeva allora Genova soccorso di gente a Corrado e ad Obizzo Marchési Malaspina, a Ottone e Arrigo Marchesi Del Carretto, a Bonifazio Marchese di Clavesana, ed al figliuolo di Guglielmo Marchese di Ceva, dai quali raccoglieva a stento cinquecento cavalli, e un numero poco più del doppio di fanti con cui andava su Vinti-
| |
Dirò Vintimiglia Vin-timiglia Repubblica Ottone Federico Vintimigliesi Ambasciatori Conte Provenza Nizza Guglielmo Conte Vintimiglia San Remo Repubblica Genova Corrado Obizzo Marchési Malaspina Ottone Arrigo Marchesi Del Carretto Bonifazio Marchese Clavesana Guglielmo Marchese Ceva Vinti- Genova
|