Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
266 storia di genovani5-iia3timiglia. Tre galee intanto, ed alcuni legni minori assistevano Y esercito di terra : ma ś Y esercito che V armata fecero poco buon frutto. Quello devastava il paese e poi tornava col Podestà in Genova: questa incrociava nelle acque, veniva di spesse alle mani colle navi dei Vintimigliesi, e talvolta ne riportava danni. Intanto la Repubblica intavolava pratiche per ridurre quei ribelli, chè coś chia-mavagli, air obbedienza. Offeriva loro perdono : gran parola! Offeriva anche di non chiedere compensi per le spese della guerra e pei danni sofferti ; ma stessero dall' armi, tornassero al paterno o materno reggimento della Repubblica da cui si erano staccati, chiudessero 1' orecchio alle insidiose suggestioni degli ambiziosi Conti di Provenza che volevano ingojarsegli. « Ambiziosi quei Conti, Genova non ambiziosa, ma tutrice benefica. » Coś diceva: ma gli ostinati duravano nella impenitenza, e la Repubblica facea novelli sforzi per ridurli coli'armi. Imponeva a tutti i suoi dipendenti delle riviere che di cinque uomini, uno ne dessero o lo pagassero : raggranellava soldati ovunque potea trovarne: scemava i presidii, facea l'accolta, e mandavala a campo sotto un Uberto Advocato. Nel tempo stesso, non intralasciava le insidie : riescila a prendere una quarantina di prigioni, mandavagli nelle carceri di Genova e minacciavagli di supplizio se dai loro concittadini non si abbassavano le Iancie: tentava un Manuello dei Conti di Vintimiglia a pigliar soldo dalla Repubblica, e a voltar I* armi
| |
Podestà Genova Vintimigliesi Repubblica Repubblica Conti Provenza Conti Genova Repubblica Uberto Advocato Genova Iancie Manuello Conti Vintimiglia Repubblica
|