Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
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1*24-1225 a capo perchè il Podestà v'accorreva con forte polso di gente, collegavansi coi Tortonesi e coi Vercellesi, e questi e quelli nei sospetti stessi degli Alessandrini, minacciati cioè nei loro rispettivi contini. I tre alleati faceano grossa oste e assalivano Capriata, ma n' erano respinti : guastavano però il paese, per cui il Podestà di Genova, parendogli dover usar buone rappresaglie, entrava sulle terre degli Alessandrini, attaccava il castello di Montal-dello e lo rovinava : di ricambio, gli Alessandrini e confederati gettavansi su Tassaruolo e l'incendiavano.
1226 E qui la guerra faceasi più aspra, ed era governata dal Podestà Brancaleone di Bologna. Un Pietro Bono di Gavi che teneva questa fortezza, avea pattuito di darla a tradimento agli Alessandrini, ma la cosa veniva scoperta e riparata; se-nonchè un Uberto Advocati, ed un Pietro Vento Podestà di Capriata volendo usare il favore della fortuna, espugnavano la terra di Precipiano al confluente di Scrivia e di Borbiera, e tornavano carichi di preda, ma davano in un'iusidia e perdevano le prede, un manipolo di cavalli, e meglio di quattrocento fanti. Il quale felice successo inanimiva gli Alessandrini e i Tortonesi che entravano armatamente sulle terre degli Astigiani confederati dei Genovesi. 11 Podestà facea allora accolta di gente in Gavi dove concorreva una schiera di du-gento lancie (ciascuna delle quali, com'è noto, avea tre cavalieri e due pedoni) mandate da Tommaso Conte di Savoja, al soldo della Repubblica,
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