Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
libro terzo. 277
e veniva quel Lotaringo Martinengo da Brescia che ormai s' era affezionato alla Repubblica, e conduceva seco altre cinquanta lande. Vi si uuivauo altresì i Conti di Lavagna e quei di Vintimiglia , i feudatarii della Lunigiana, i Marchesi del Carretto, quei della Ceva, quel di Clavesana e quel del ?
Bosco, in una parola quanti signori aveano vassalli ed erano tenuti a dargli in servizio della Repubblica. Mandavasi tosto buon presidio di lancie e di balestrieri in Asti a rafforzar la città : col rimanente correvasi il paese a scaramucciar con varia fortuna, ne sempre prospera, ora presso Arquata e Serravalle, ora più in su verso il Tor-tonese, poi sui confini Alessandrini, e fino ad Alba : guerra minuta, all' occhio , inconcludente, e che finiva per istracca lasciando i combattenti a un dipresso nelle condizioni e nei sospetti di prima, senonchè erano decimati e in paese devastato dal passo sempre struggitore delle battaglie. Tali furono gli umili fatti della storia ligure verso terra.
Torniamo al mare. Savona e Albenga vollero un pò sperimentare che fosse ricalcitrare ad un freno assai duro qual era quello che la Repubblica avea loro posto in bocca. Colsero il destro dei torbidi che abbiamo narrati, e d' altre favorevoli disposizioni che son queste. Federico II liberatosi del rivale Ottone, non avea più parlato ai popoli d'Italia e al Papa quelle parole che parlava quando avea uopo di loro. Già avea tolto alla Repubblica ogni suo antico privilegio in Sicilia ; avea toltod
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